Descrizione
Piccoli misteri quotidiani
di Vittorio Messori
Pagine 143, rilegato
Mondadori
Se è vero che la Chiesa è, come dice papa Francesco, un «ospedale da campo» che deve occuparsi anche dei corpi, è altrettanto – se non più – vero che la sua missione primaria è prendersi cura della salvezza delle anime e dei bisogni spirituali dei credenti.
«Me ne andai sicuro di non avere sbagliato porta, così come non avevo dubbi che gli angeli esistono e vengono spesso inviati sulla Terra, magari in veste di vecchi operai dall’accento piemontese. Per chi crede che il Figlio di Dio si è fatto uomo e ha vissuto tra noi, che difficoltà può fare il credere che quel Dio invii sulla Terra questi suoi messaggeri?»
Perché, parola di Gesù, «non di solo pane vive l’uomo». Per aiutarci a ricordare questa dimensione trascendente, l’Aldilà ci invia dei «segni», a volte grandi e vistosi (i miracoli, le apparizioni), a volte piccoli e privati, che spesso trascuriamo di interpretare, preferendo parlare di «coincidenze», di «casualità», magari di «eventi bizzarri». Dunque, non è che il Cielo non ci parli: siamo noi a essere sordi. E non è che Dio non si mostri: siamo noi a essere ciechi. In pagine singolari e avvincenti, in cui si scopre l’atmosfera della confessione personale, Vittorio Messori racconta – non certo da visionario ma da cronista legato ai fatti oggettivi e da studioso razionale qual è – alcuni «segni» ricevuti nel corso della vita. La telefonata rassicurante ricevuta dallo zio defunto a un anno esatto dalla morte. L’«inesistente» e insieme concreta ragazza tedesca che ristorò il padre soldato, addestrato duramente in Germania. Il benefico incontro a Torino sui «murazzi» del Po, in un momento di sconforto, con un enigmatico pensionato, svanito poi nel nulla. Il messaggio affidato in sogno alla domestica di casa con cui il beato Francesco Faà di Bruno – marchese e scienziato, che nell’Ottocento dedicò la sua vita a soccorrere le vere proletarie dell’epoca, le «serve» – invitava Messori, suo biografo e devoto, a partecipare a un convegno di particolare importanza. Ma ecco «segni» celesti ancor più evidenti, riconoscibili in figure come Padre Pio, che, per diretta esperienza dell’autore, aveva anche il dono di far giungere a destinazione lettere appena scritte, o come la mistica austriaca Maria Simma, con lo straordinario carisma di incontrare ogni notte le anime del purgatorio. Nel sollecitare il lettore a decifrare – e a confidare senza timore agli altri – la natura soprannaturale dei «piccoli misteri quotidiani» in cui ciascuno di noi si imbatte nella propria esistenza, Messori rende testimonianza alla verità della celebre massima di Blaise Pascal: «L’ultimo passo della ragione umana è riconoscere che vi è un Mistero con una infinità di cose che la superano».