“Comunità, autonomia, sovranità, identità, tradizione, difesa della Terra”, questi i temi principali che saranno trattati nel corso del XXIV Convegno Tradizionalista della Fedelissima Città di Gaeta, organizzato dalla rivista L’Alfiere e dalla casa editrice napoletana Controcorrente. Una discussione che vedrà impegnati – a partire da domani e fino a domenica 16 ottobre – scrittori, giornalisti, docenti e ricercatori universitari, storici, antropologi, sociologi, economisti, magistrati, medici, biologi e nutrizionisti, con interventi che si porranno un unico interrogativo: “Sud, quale destino?”
Ricco il programma della tre giorni con ben 44 relazioni che si alterneranno tra la Sala Verde e la Sala di Ponente dell’Hotel Serapo di Gaeta. Al centro del Convegno è la figura di Carlo di Borbone, studiato per le sue realizzazioni e per tutte le simpatie, anche quelle equivoche, che ancora oggi suscita. Ma, oltre che i vari aspetti legati alla storia, alla cultura e alle tradizioni del Sud, saranno affrontati anche argomenti di stretta attualità, come il volto sinistro della globalizzazione, la dittatura delle macchine, il futuro delle economie locali nel Mediterraneo, la rete padrona, la saggezza del vivere, la difesa dei territori.
«Ancora una volta si interpreterà la nostra storia e si illustreranno tutte le storie che altri continuano a raccontare – spiegano gli organizzatori –. Si rivendicheranno la nostra memoria, la nostra identità e la nostra tradizione, per vivere il presente e organizzare il futuro dei popoli del Sud. Il processo di disgregazione e di annichilimento che investì il Regno delle Due Sicilie si è spostato oggi a tutto il sistema Italia e all’Europa. C’è una deriva ambientale e antropologica che ha subìto una accelerazione devastante negli ultimi decenni. Un avvelenamento, una mutazione decisiva. Specie nel Nostro Sud, sotto l’incalzare del processo di normalizzazione e dell’ideologia del dio quattrino, avanza la distruzione dell’ambiente e di tutto ciò che esprime l’identità storica, culturale, economica, religiosa. La tecnocrazia della dittatura dell’Alta Finanza, dei banchieri e delle burocrazie dell’Europa, il potere giacobino e senza volto – concludono gli organizzatori del convegno di Gaeta – non riescono però ad avere ragione delle resistenze popolari, che si stanno organizzando e rafforzando, trasversalmente, un po’ ovunque.»
Si inizia venerdì 14 ottobre alle ore 16 con i primi 16 interventi su “idee e progetti condivisi per un Sud in movimento”. Il convegno riprenderà poi sabato mattina alle ore 10 e proseguirà per l’intera giornata con altre 28 relazioni. Nel corso della tre giorni interverranno: Vincenzo Giannone, Stefano Arcella, Fabio Torriero, Ivan Guidone, Ciro Borrelli, Pasquale De Luca, Paolo Borgognone, Felicia Di Paola, Gaetano Troisi, Dario De Maio, Riccardo Vitale, Giovanni Cervero, Giovanni Precenzano, Alfonso Piscitelli, Fabio Fusco, Francesco Palmeri, Annamaria Nazzaro, Giuseppina Focaccio, Mario Lepre, Mario Manzo, Massimo Cimmino, Marina Lebro, Luigi Branchini, Gianandrea de Antonellis, Renato Rocco, Daniele Laganà, Alessandro Sansoni, Paolo Caucci von Saucken, Francesco Iaccarino, don Francesco Giordano, Pietro Golia, Gianni Turco, Emidio Novi, Roberto Martucci, Eugenio Bennato, Gaetano Marabello, Guido Belmonte, Francesco Maurizio Di Giovine, Edoardo Vitale.
Alle 18:30 ci sarà una pausa musicale con il concerto di canzoni della tradizione classica napoletana del tenore Vincenzo Acanfora. Per tutta la durata del convegno saranno inoltre in esposizione le eccellenze dell’agro-alimentare della Campania e della Calabria.
Infine, domenica 16 ottobre avrà luogo la Santa Messa con rito tridentino in suffragio dei caduti nella difesa del Regno delle Due Sicilie, che si terrà alle ore 10 presso l’hotel Serapo, e, a seguire, la cerimonia del lancio a mare della corona di fiori in memoria dei caduti dagli spalti della Batteria Transilvania.