Ultima fatica storico-letteraria di Erminio De Biase su “Don Peppino Garibaldi” edito da Controcorrente con la prefazione di Lorenzo Del Boca dal titolo “Garibaldi…..ma quale eroe!” che è venuta fuori dopo anni di ricerche e studi con la presentazione di documenti inediti mai prodotti prima. Erminio usa come suo solito un linguaggio diretto senza fronzoli e condito da un ironia tipicamente napoletana che ti accompagna nella lettura rendendola piacevole e fruibile anche a chi non è abituato a leggere testi storici-scientifici.
Erminio comincia fin dalle prime pagine a piedi uniti ridicolizzando il mondo massonico-risorgimentale che ha costruito il personaggioGaribaldi facendo notare come un eroe, un vero eroe, per essere tale dovrebbe, nella normalità, morire e se ciò non accade e perché si stanno narrando le gesta di un personaggio dei fumetti, come può essere Tex o Zagor, o un cartone dei “super eroi” che ad ogni episodio sconfigge i cattivi e ti da appuntamento al prossimo episodio. Dal libro viene fuori chiaramente che ad essere bidonato non è stato solo il popolo italiano ma il mondo intero compreso gli inglesi che costrinsero i protagonisti politici della Perfida Albione che lo avevano fatto arrivare a Londra, sono i veri fumettisti che hanno inventato “Don Peppino”, a mandarlo via altrimenti avrebbe creato problemi all’ordine pubblico e avrebbe usato la bocca come una ciabatta rattoppata per dire verità troppo scomode per tutti. Nel libro viene trattato la persona da quando era nella culla fino all’ultimo suo respiro in maniera dettagliata e precisa che fa comprendere come l’autore ha studiato a fondo il personaggio e per anni, facendo emergere come sia stato creato a tavolino ed usato per tutte le esigenze dell’Imperialismo Inglese che fin dalla sua nascita per arrivare ai giorni nostri, usa sempre la stessa tattica e strategia per destabilizzare il pianeta in funzione dei propri interessi, il lavoro sporco lo fa fare ad avventurieri e pirati affidabili e fedeli che preparano il terreno per i loro presidi militari fondamentali per esercitare il proprio potere e il controllo delle rotte commerciali.
Si narrano le vicende americane e quelle dello sbarco dei mille come ovvio che fosse e come ovvio viene fatto in maniera puntuale e dettagliata, ma questa volta c’è un particolare importante e che in America Latina vengono effettuate delle “prove generali” di quello che si farà in Sicilia. Vengono fuori alcuni particolari della storia di Anita e di come diventa l’eroina e soprattutto di come decide di andare incontro alla morte correndo dietro il suo “amato eroe” che l’aveva scaricata. In molti hanno studiato e ricercato la dinamica sulla morte di Anita ma questa volta Erminio a supporto di una spiegazione che affonda nei dettagli più particolari, porta in dote una documentazione inedita e incontestabile.
Viene trattato con una particolare ironia da commedia dell’arte napoletana il Garibaldi “cornuto”, chiedo scusa per la licenziosità poco elegante, come vengono elencati tutti i “buffi” e scandali finanziari che l’eroe dei due mondi, tutta la sua famiglia e i suoi eredi hanno compiuto con impressionante regolarità e sorprende come siano sempre stati protetti, coperti e sanati in qualche modo. Si evince chiaramente e con documentazione a supporto, la strana anomalia di come un eroe invece di esercitare la propria missione “agratis” come accade anche nei suddetti fumetti, in questo caso “Don Peppino” si fa pagare, pretende soldi e finanziamenti, saccheggia e per chiudere il cerchio il parlamento italiano gli elargisce un vitalizio sostanzioso che rimarrà in piedi anche ai suoi eredi. Mentre leggevo questi passaggi mi è venuto in mente un altro eroe della repubblica scomparso da poco ricevendo la benedizione bergogliana che s’è raddoppiato il vitalizio e non so fino a quale generazione arriverà!!
Si parla del Garibaldi incapace e inutile come politico e lobbista, dei disastri e incapacità sue e dei suoi eredi che vengono sempre risolti dalla suddetta cabina di regia che senza nessun pudore e “vergogna” da più di un secolo lo erge ad eroe universale nonostante è stato un vero burattino con dubbie virtù. Quello che più sorprende e di come da tutte le ideologie politiche sia considerato un eroe assoluto che viene usato in qualsiasi occasione e stagione, dal neonato regno d’italia… al dopoguerra, quando divenne il simbolo dei comunisti e socialisti alla faccia dell’antifascismo ed oggi…….inutile parlarne!!!
Chiudo con due parole per Erminio De Biase che anche in questo lavoro ha dimostrato grande capacità, professionalità e libertà che in molti dovrebbero imitare e basta solo citare le sue fonti per capire perché bisognare leggere il libro “Garibaldi…..ma quale eroe!” che personalmente metto al pari de “I panni sporchi dei mille” di Angela Pellicciari e della “Garibaldite” di Vincenzo Giannone senza dimenticare il lavoro di Ignazio Coppola che però parla soprattutto del Garibaldi siciliano
- 26 archivi e biblioteche tra Italia, Inghilterra, Uruguay ed Argentina
- 10 pagine del testo per elencare le sue letture
L’Italia si tiene “l’eroe dei due mondi” e noi napolitani ci teniamo stretto “lo storico dei….due mondi”, Erminio De Biase
Claudio Saltarelli
altaterradilavoro.com