Descrizione
Il Campo del Possibile
Sguardi sulla modernità sociale, politica e culturale
di Thibault Isabel
L’intuizione fondamentale che percorre “Il campo del possibile” è che la modernità manifesta uno squilibrio che assume la forma di una turba maniaco-depressiva. Poche epoche hanno conosciuto un disagio umano così profondo quanto l’Occidente contemporaneo. Contrariamente a ciò che pensano gli antimoderni radicali, la modernità ha certo realizzato una serie di progressi, ma ha anche instaurato una rottura decisiva con le ere passate per quanto riguarda la valutazione di sé e del mondo. Il repentino sviluppo delle scienze e della tecnica ha fatto nascere speranze che non potevano essere esaudite. Il senso della misura ha ceduto il passo a slanci di entusiasmo irrealistici che, una volta frustrati, si sono mutati in sconfinata disperazione. Questa condizione coincide con l’estensione di una cultura planetaria sotto l’egida prima degli internazionalismi capitalista e comunista, poi del solo liberalismo apparentemente trionfante. Oggi è forse giunto il momento di riallacciare i legami con la saggezza antica, secondo la quale il valore di un regime politico non deve essere valutato soltanto in funzione della sua efficacia, ma anche della virtù che si sforza di suscitare nei cittadini. Virtù va qui intesa nel senso classico del termine: un impulso dell’anima, una forza generale del carattere che permette di manifestare generosità, magnanimità e coraggio.
Thibault Isabel è nato a Roubaix nel 1978. Laureato in storia del cinema, si è specializzato nello studio delle mentalità contemporanee e collabora a numerose riviste. Attualmente si occupa di filosofia cinese, ed in particolare del pensiero di Confucio. Ha pubblicato La fin de siècle du cinéma américain (Lille 2006).
Dettagli: rilegato con sovracoperta
Numero di pagine: 520